Saturday 2 August 2014

Cose che accadono a New York, ESB & MOMA (day 4)

17 giugno 2014

Il jet leg continua a non darmi tregua, e, nonostante siamo al quarto giorno di permanenza oltreoceano, continuo ad alzarmi ad orari quasi disumani. Per poter leggere, scrivere o comunicare via whatsapp con il resto della famiglia senza dare noia all'adorato consorte che ancora dorme, decido di chiudermi nel microscopico bagno. Comincio a sentire rumori di buste di plastica stropicciate, ma non vi do grande peso: sarà l'adorato che le calpesta scendendo dal letto (stavano per terra) o lo stesso starà cercando qualcosa tra gli acquisti del giorno prima. Ma a un certo punto sento la sua voce:
"Laura, sei tu?"
"A fare cosa?"
"Questo rumore. Lo senti?"
"Sì che lo sento, ma io sono in bagno..."
Altro rumore di buste di plastica...
"Ehem... Laura..."
"Sì?"
"Penso proprio che ci sia un topo in camera".
"COOOOOOOOOOSA?"
"Confermo. L'ho appena visto. Ma è piccolo. Puoi uscire..."
"COOOOOOOOOOSA?"
"Ok, rimani lì. chiamo la reception per chiedere di cambiar camera."
Per farla breve: il portiere di notte si è scusato per la presenza sgradita, attribuendola alla vicinanza del palazzo accanto, ha proposto di cambiare camera in mattinata ("In mattinata? Lo dice Lei a mia moglie che è chiusa in bagno?!"), ha mandato un facchino a cacciare il topo (che nel frattempo era tornato nel suo nascondiglio) e infine si è mosso a compassione spostandoci in una nuova camera (che poi si è rivelata essere decisamente più comoda della precedente e, a giudicare dall'odore di pittura, rinnovata da pochissimo).


Neanche a farlo apposta, qualche giorno dopo su "Metro" c'era un articolo riguardante i ratti, che a quanto pare a New York sono il doppio degli esseri umani.


Archiviata la questione "rat pack", ci dedichiamo nuovamente alla visita della città, continuando con le vedute dall'alto. Questa volta andiamo sull'Empire State Building, dove apparentemente sembrano più organizzati, almeno per quanto riguarda la gestione dei biglietti. Tra l'altro, essendo mattina presto, non c'è molta gente e si procede spediti. Prendiamo due ascensori: uno ci porta su per 80 piani, il secondo per 6 piani. La vista è simile a quella che si gode dal Top of the Rocks, con la differenza che da qui non si vede Central Park, quindi lo skyline non presenta traccia di verde. C'è anche un po' di foschia.










Pranziamo da Subway e subito dopo ci rechiamo alla monumentale Public Library.



Manichino-cespuglio, ripreso per la somiglianza con la capigliatura della sottoscritta

Shoe shiners: ci sono ancora!
Indi ci dedichiamo alla visita del MoMA

Roy Lichtenstein
Jasper Johns
Jackson Pollock
Andy Warhol

Edward Ruscha
Magritte
Modigliani
Allen Ruppersberg: The Picture of Dorian Gray




Prendiamo la metro alla volta di Soho, Noho e il Greenwich village.
Ci fermiamo a Washington Square dove, approfittando della giornata afosa, decine di bambini e alcuni adulti stanno facendo il bagno nella fontana.




Ad un angolo della piazza c'è un gruppo di musicisti : ci sediamo su una panchina e ci godiamo il concerto di musica jazz.
Percorriamo in lungo e in largo le belle vie del quartiere e poi passiamo in hotel per una pausa.





Sul tardi, usciamo nuovamente per tornare all'ESB per il panorama di New York by night. La vista della città piena di luci è impareggiabile.



No comments:

Post a Comment