Thursday, 17 November 2011

Lisbona

Confesso che se alcuni anni fa mi avessero proposto un viaggio in Portogallo, avrei cercato di barattarlo con un viaggio in qualche altro Paese europeo. Pur essendo presente nella lista dei Paesi da visitare, non era esattamente ai primi posti: pensavo - a torto - che altri luoghi "meritassero" più di questo.
Il nostro ultimo viaggio, a Lisbona e Porto, mi ha provato come siano stupidi e infondati i pregiudizi, e come non esista un luogo che non meriti una capatina, avendone la possibilità!


La mia maggiore curiosità nei confronti del Portogallo consisteva nel verificare se corrispondesse all'immagine che ne avevo derivato dalla lettura di Pessoa e Saramago, quella inclinazione alla malinconia, quella sottile inquietudine di essere al mondo, quella saudade che, dicono, sia un tratto prevalente di questo Paese.


Forse in parte è così, ma è vero anche il contrario.
Prima di partire, mi è capitato di leggere questo bel post di una italiana a Lisbona, che, citando Saint Exupery, descrive la città in cui vive come un paradiso luminoso e triste. Penso che la definizione sia azzeccatissima.
Triste come la pioggia dell'Atlantico che sembra interminabile (ma per fortuna non lo è), triste nel cielo a volte plumbeo, nei palazzi neoclassici e austeri, nelle facce della gente presa dal tran tran quotidiano, nel malinconico fado che si sente passando da qualche locale (e a ripetizione sui bus turistici).


Ma luminosa e solare come in quelle (mezze) giornate di sole in cui hai l'impressione che il sole sia vicinissimo, quel sole che rende tutto dorato e opulento, fa risplendere gli azulejos sulle facciate delle case, rende ancora più affascinante il giocoso gotico manuelino che ricopre i monumenti, riempie i cuori e gli animi, incita alla creatività e all'ingegno.



E' una città eclettica e multiforme, questa. Vi si trova tristezza e allegria. Antico e moderno. Vecchio e nuovo. Progresso e decadenza. Charme e trascuratezza.



Ci sono momenti in cui non ti capaciti di come aspetti così diversi possano vivere così armonicamente nella stessa città. Osservi i palazzi del centro storico, fatiscenti e decadenti (forse proprio per questo affascinanti), e li confronti con l'architettura avveniristica del quartiere moderno, del Parque das Nações 



"Molto pittoresco": è stata la frase (di montenasiana memoria) che ho pronunciato più spesso durante il nostro soggiorno. In effetti Lisbona ha un fascino particolare, uno charme unico.




Adorabili i suoi tram.



L'onnipresente lastricato.



Gli edifici in stile manuelino (quella nella foto sotto è la stazione di Rossio).


Le facciate ricoperte di piastrelle di ceramica.


I panorami mozzafiato, come quello che si vede dal suggestivo quartiere di Alfama (che si raggiunge in tram, attraversando strade così strette che volendo si potrebbero toccare i muri delle case, sporgendo la mano fuori dal finestrino).

Il ponte Vasco di Gama (accompagnato da un inaspettato e graditissimo arcobaleno).




La sontuosità del gotico manuelino sulla torre di Belém, che lambisce il Tejo (Tago).



Il cambio della guardia, vicino al Museo della Marina e del Combattente.


Il mosteiro dos Jeronimos.


I famosi pastéis de nata de Belém.


L'elevador, con il quale si raggiungono i "quartieri alti".


Il brulicante bairro alto (qui, siamo accanto a Pessoa, davanti al famoso bar Brasileira, da lui frequentato).


L'Atlantico, alla foce del Tago.


Bella e particolare, questa città.

Se qualcuno mi proponesse di tornarci, accetterei.

Anche subito.

2 comments:

  1. Ciao! Grazie per la citazione!
    In effetti ho notato che a molti Lisbona (ed in genere il Portogallo) non ispira come meta di viaggio..e poi una volta vista o la si ama o la si odia, non sono previste le mezze misure.
    Sono proprio contenta che a te sia piaciuta e che tu ne abbia colto le contraddizioni che la rendono unica.

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  2. Anche a Istanbul ci sono tram così... Bella Lisbona, mi sa che ci farò una capatina...

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