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Wednesday, 27 November 2013

MAMAC: j'adore!

Pur essendo frequenti, i nostri viaggi raramente durano più di 2-3 giorni. In un periodo così breve è difficile far rientrare le visite ai musei, ma per quanto complicato, cerco di organizzare una visita a mostre d'arte il più possibile (anche perchè la mia figlia maggiore ripete da sempre che da grande sarà un'artista, e non voglio farle mancare le fonti d'ispirazione per una eventuale futura carriera).
Prima di partire per Nizza avevo incluso il MAMAC (Museo di Arte Moderna e Contemporanea) nella lista dei posti che avrei voluto visitare. Mi incuriosiva perchè avevo letto che ospitava alcune opere di Rotella, Andy Warhol, Niki de Saint Phalle, artisti che conosco e apprezzo. Il fatto che fosse gratuito, poi, è stato un bonus molto gradito (magari fossero gratuiti anche i musei italiani!). 
A dire il vero, però, io con l'arte contemporanea ho un rapporto "variegato", completamente diverso da quello che ho con l'arte classica, che amo incondizionatamente, probabilmente perchè la sento più familiare (avendola studiata a lungo). 
Dei moderni, alcune cose mi piacciono molto, altre, affatto. A volte, su ciò viene osannato come capolavoro, condivido il giudizio di Fantozzi nei confronti de La Corazzata Potëmkin
E' che per apprezzare un'opera moderna e lasciarsi incantare da essa, bisogna prima capirla. E con l'arte contemporanea, spesso non riesco a superare il gradino della comprensione. 
Ma il MAMAC mi ha lasciata così entusiasta e piena di soddisfazione per la profusione di colore, forme e idee che vi ho trovato, da consigliare la visita di questo museo a tutti (ai grandi come anche ai bambini).

          


Draghi molto poco spaventosi.



Una patita di grafismi come me non poteva non apprezzare l'installazione di Ben.







Niki de Saint Phalle e le sue Nanas piene di colore e dinamismo.


Martial Raysse


Una inconfondibile opera di Rotella (mio corregionale).
Io: "Guarda, un Rotella. Ho riconosciuto subito lo stile".
A.C.: "Ah. Pensavo che avessero preso un campione dei manifesti stracciati attaccati (abusivamente) ai muri dei portici, vicino casa nostra".
Io: "Ehm...no, questa è arte."



Arman



Un'idea di Enrica Borghi su come utilizzare le bottigliette di plastica per creare un'opera d'arte. H. ne è rimasta incantata.



Mio eroe!!!!


Tuesday, 19 November 2013

Nice: aller - retour

Mentre la settimana scorsa, l'autunno faceva il suo ingresso (con estremo ritardo) nella capitale, noi abbiamo dato il via alla stagione dei viaggi. In questo caso la nostra destinazione è stata Nizza, Costa Azzurra, che ci ha ospitati dal 9 all'11 Novembre.
Il tempo è stato generosissimo e ci ha regalato tre giorni di sole (nonostante i meteorologi avessero vaticinato pioggia e grigio dal secondo giorno in poi). E meno male, perchè Nizza è una di quelle città che passa dal gradevole all'incantevole, se c'è il sole.
Allegra, tranquilla, turistica ma non eccessivamente (visto che per fortuna l'abbiamo visitata a Novembre e non a Luglio!), sportiva (non a caso ha ospitato, durante la nostra permanenza la maratona delle Alpi Marittime), ordinata, pulita, e cosmopolita, sciovinista q.b. (siamo capitati lì a ridosso di una festa nazionale importante, l'armistizio dell'11 Novembre 1918, ed era tutto un proliferare di bandiere), ma anche aperta al mondo, anche linguisticamente parlando (per la prima volta ho incontrato dei francesi abitanti in Francia che abbiano piacere a parlare una lingua diversa da quella nazionale).


Pensi alla Costa Azzurra e ti vengono in mente i ricconi con le barche, gli anni sessanta, gli hotel di lusso sfavillanti e kitsch, la belle vie, sans amour, sans soucis, sans problème. Poi la visiti e ti rendi conto che è (anche) una città per famiglie. Piena di parchi e "passeggiate" (tra cui quella della Promenade du Paillon, fresco di inaugurazione, che ha ospitato quasi in pianta stabile le nostre bambine, affascinate dai giochi d'acqua "attraversabili").











Piazze in cui giocare, correre e saltare.


Strade in cui passeggiare e far godere gli occhi di fronte alle opere d'arte e ai negozietti tipici.










Giochi beeeeellissimi!










Attrazioni per i più piccoli (e, confesso anche per me che piccola non sono più: come l'avrei fatto volentieri un giro su questo splendido carousel!)





Attrazioni turistiche, come questa singolare chiesa russa ortodossa (St. Nicolas) che ti da l'impressione di essere sulla Piazza Rossa e non nella mediterranissima Nizza.



Scorci mozzafiato, come quello della Promenade des Anges, visto dalla collina che ospita i resti (in verità molto scarni) del castello e un parco frequentatissimo dai bambini bello e ospitale se non fosse per la difficoltà di trovare un bagno pubblico aperto (tanto che, come ci hanno consigliato, siamo stati costretti ad approfittare della nature).


Tramonti romantici.

Una rete di trasporti apparentemente efficiente.


Scorpacciate di moules, socca (farinata di ceci), pissaladière (pizza con cipolle e acciughe), salade niçoise, che mi hanno riconciliato con la cucina francese (che, lo confesso non mi ha mai fatto impazzire più di tanto).


Mercatini.


Mare.


Un viaggio sorprendentemente bello.