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Friday, 22 January 2010

Similguacamole ed esperimenti agricolturali

Fino a poco tempo fa non amavo l'avocado. L'idea di un frutto che non sa di dolce non mi andava molto a genio. La maturità invece mi ha portato, oltre a un'infinità di capelli bianchi (di cui a dire il vero, non c'era affatto bisogno), anche a modificare i gusti e ad apprezzare cose che prima non apprezzavo. Ecco, l'avocado è una di queste cose: adesso, non solo amo mangiare questo frutto, ma lo gradisco - è il caso di dire - in tutte le salse (grazie anche alla generosità di mio zio che possiede un enorme e ricchissimo albero di avocado nel suo giardino, e che fa sì che i sui frutti raggiungano tutti i membri della famiglia).

Una ricetta molto interessante con l'avocado è il guacamole. La ricetta è messicana, e il termine deriva da ahuacamolli: dall'atzeco molli (salsa) e ahuacatl (avocado). Si tratta di una salsa a tutti gli effetti, ma nella mia versione è più un'insalata (visto che non ho pestato l'avocado nel mortaio, come si dovrebbe fare), adatta a chi ama i sapori forti e corposi.
Per farlo ho usato:
un avocado maturo,
una cipolla piccola,
due pomodori,
qualche foglia di prezzemolo,
succo di un limone,
olio extravergine d'oliva,
aglio e peperoncino secchi e tritati,
sale.
Ho tagliato a dadini avocado, cipolla e pomodori, ho condito con l'olio il succo di limone, aglio e peperoncino, il prezzemolo tritato, e ho lasciato riposare per un po'. Prima di servire ho aggiunto il sale.

Questa ricetta è stata molto apprezzata da mia figlia, che è arrivata a dirmi che la mia cucina è persino superiore a quella delle cuoche della mensa scolastica (il che è tutto dire).

Consumato il similguacamole, si è posto il problema di cosa farne del seme (visto che gettarlo mi sembrava un peccato imperdonabile). Allora, grazie ad alcuni consigli trovati qua e là su internet (e in particolare grazie a questo sito) abbiamo capito come operare.

Quello che vedete sotto è il nostro seme che aspetta di germogliare ed essere successivamente piantato, per poterci (incrociamo le dita) fornire tanti frutti gustosi per gli anni a venire.