Mò viene Natale

La sindrome di Scrooge non si è fatta mancare anche quest'anno, ma ho cercato di contenerla per non fare il solito bastian contrario (anche se confesso che al solo pensiero di dover portare giù dal soppalco e trovare posto per il nostro albero squinternato e le decorazioni natalizie ho sfiorato un attacco di orticaria). La cosa strana è che alcuni aspetti del Natale mi piacciono, e anche parecchio (basti dare uno sguardo alla collezione di riviste di decor natalizio e i cd di Christmas Carols che affollano i miei scaffali): mi piace l'atmosfera, l'ambience, il calore. Non mi piace però la fretta, l'affannarsi, la confusione, l'ansia da prestazione festaiola: occièlo devo comprare i regali, occièlo devo pulire la casa, occièlo devo preparare il pranzo, (in pratica tutto ciò che è collegato all'aspetto consumistico della festa).
Diciamo che il Natale mi fa scaturire sentimenti contrastanti, ma mi succede con tutte le feste in genere.
Detto ciò, anche da noi alla fine ci si sta preparando al Natale, si è agghindata la casa a festa, con oggetti comprati nel nostro ultimo viaggio, e con decorazioni fatte da H. con le sue mani, guidate da A.R., la sua maestra d'arte (i.e. la fatina mani d'oro presso cui H. si reca ogni settimana per la sua lezione di arte e creatività). Il risultato è una decorazione semplice ma bella, che starà in casa nostra mentre noi saremo giù in fondo allo stivale a festeggiare dai nonni e che ci attenderà al nostro ritorno (quando, temo, non riuscirò a scampare all'attacco di orticaria al pensiero di dover rimettere tutto a posto).