Tuesday 22 January 2013

Addii

Se n'è andata una persona a cui devo molto, tutto dal punto di vista lavorativo, tanto dal punto di vista umano. Una persona che mi ha insegnato che in ognuno di noi vive un pizzico di follia, e dobbiamo coltivarla e non spegnerla, perchè è quella che ci permette di sopravvivere. Ho tanti ricordi di lui, perlopiù di conversazioni surreali sull'arte, la filosofia, l'hotellerie, il genere umano in genere, ma gli episodi che ricordo di più sono tre: la sua ossessione che io fossi sempre "al centro del ring", quando, da receptionist timidissima e inesperta, cercavo di rendermi il meno visibile possibile occupando sempre l'angolo del banco; le sue parole, quando, dopo l'ennesima frustrazione lavorativa che mi aveva fatto tombare in uno strato di quasi totale prostrazione, mi disse con tono quasi minaccioso: "Non permettere mai a nessuno, di rovinarti la giornata. A nessuno." E, ancora, quella volta che avendo fatto tardissimo e non potendo dormire in albergo perchè era pieno, lui si offerse di accompagnarmi a casa nella sua scassatissima panda, col cofano pieno di attrezzi da giardino e cianfrusaglie che usava per le sue creazioni artistiche, e mi ricordo come era bella Roma di notte, e come era bello ascoltare le sue parole che la descrivevano con dovizia di particolari, neanche fosse un cicerone che spiegava la città a una che la vedesse per la prima volta, ma ricordo anche la paura di non arrivarci, a casa, visto il suo stile di guida molto "disinvolto" e considerato che aveva bevuto qualche bicchierino di troppo.
La sua opera d'arte a me dedicata e a me somigliantissima, realizzata con materiali da recupero, fa da sempre bella mostra nel mio soggiorno scalcinato, spero un giorno di trovare una collocazione migliore e un po' più lusinghiera.
Ciao signor C., grazie di tutto.

1 comment:

  1. sei stata fortunata a conoscere una persona del genere!
    tieni cari i ricordi che hai di lui e sarà sempre con te!
    un abbraccio

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