Tuesday 4 June 2013

Libri di primavera

Questa pazza primavera riserva alcuni piccoli piaceri. Le (rare) giornate giornate assolate, durante le quali la natura richiama e invita trascorrere il più tempo possibile all'aperto, si alternano a quelle (più numerose) giornate piovose in cui si preferisce starsene sprofondati sul divano a vedere la pioggia che batte sui vetri e annaffia le nostre piante (altrimenti stremate dal sole e avvilite dal pollice nero).
E cosa c'è di meglio che starsene a leggere indisturbati (prole permettendo) quando, non essendo consigliabile uscire per il meteo avverso, ci si può finalmente prendere una pausa dalla vita attiva?
Non mi capita spesso di trovare bei libri uno dopo l'altro, ma ultimamente sono apparentemente molto fortunata nelle mie letture, perchè i volumi che mi stanno capitando tra le mani sono uno più bello dell'altro.
Allora visto che è parecchio che non parlo di libri, è forse il caso di farlo adesso visto che alcuni di quelli che ho letto negli ultimi mesi sono davvero degni di nota.

Io sono il cielo che nevica azzurro: quanto è poetica questa frase e l'immagine che evoca? L'autrice la utilizza, oltre che come titolo, anche all'interno del suo libricino per citare un'aneddoto della sua infanzia, una tranche de vie che a tanti ragazzi di oggi può sembrare ambientato in un periodo preistorico. Non lo è, io non sono nata nel 1945 come la Guareschi ma ho trascorso la mia infanzia in campagna (seppur vicinissima alla città) e più che i mezzi e il modo di vivere nelle sue parole ho ritrovato le atmosfere, il senso di libertà, la leggerezza dell'infanzia: i tempi lenti, il gioco libero e spontaneo, le attività non programmate: tutte cose che, diciamocelo, in questa epoca di facebook, ds, psp, di cortili vuoti, di calcio-alla-scuola-di-calcio e danza-alla-scuola-di-danza sono rarità.

Come una specie di sorriso.
Piccola premessa sull'autrice, Lella Costa. Pur conoscendola solo attraverso i media (non ho ancora avuto la fortuna di assistere mai a un suo spettacolo dal vivo) ho da sempre una stima smisurata per questa donna dalla memoria prodigiosa, dalla proprietà di linguaggio ammirevole, dalla dialettica inarrivabile, dalla sensibilità e attenzione al mondo femminile incomparabile. Leggendo i suoi libri e i suoi articoli pubblicati qua e là, ho maturato per la Lella una vera e propria adorazione. Quindi la mia opinione su questa sua nuova fatica non è stata scevra di pregiudizi (ovviamente tutti positivi), successivamente confermati dalla lettura, che definire piacevole è sminuente.
In questo libro la Costa parla di un campo che lei conosce a menadito: l'ironia, che, citando Romain Gary e' sinteticamente e sapientemente definita come l’affermazione della superiorità dell’essere umano su quello che gli capita. L'ironia per l'autrice è una forma di libertà, è un modo per non lasciarsi sopraffare dagli eventi, per fornire un cambiamento di sguardi e prospettive, praticamente un "salvavita".
Il libro, come è nello stile della Costa, è pieno di rimandi, suggerimenti letterari, di riferimenti ad altri libri, altri luoghi, altri autori, che fanno venir voglia di cercare, leggere, scoprire anche oltre la lettura di questo volumetto. La specie di sorriso del titolo (citazione da De Andrè) rimane anche anche una volta terminato il libro, il cui limite, è - purtroppo - la sua brevità (Lella, ti prego, scrivi di più!).

Norwegian Blues.
E' stato il primo libro che ho letto di Murakami e l'ho trovato un libro "pericoloso", perchè provoca dipendenza (è scritto in modo così coinvolgente che è difficile staccarsene) e perchè conduce quasi ipnoticamente su sentieri molto impervi (il rapporto vita-morte, il lato oscuro della morte, l'entrata nella vita adulta, la follia). Può essere considerato superficialmente un libro di formazione, intellettuale e sentimentale insieme, ma in realtà è molto di più. Confesso che spesso i riferimenti continui al suicidio e ai dettagli espliciti di natura sessuale mi hanno un po' inquietata, ma pur nella complessità dei temi e la presenza di elementi non del tutto gradevoli, ho amato molto questo romanzo, e trovo che sia uno dei più affascinanti, profondi e suggestivi che abbia mai letto, perchè, insieme, coinvolge e sconvolge.

Stoner.
La straordinarietà di una vita normale. Ecco un'altro di quei libri che lasciano il segno, non per la storia che è tutt'altro che straodinaria, anzi, è quasi banale, senza eventi particolarmente significativi, senza la suspence che di solito tiene incollati alla pagina, ma colpisce per il modo magistrale in cui è scritto. Lo leggi e ne vieni catturato, vieni avvolto dalla semplicità di un uomo che vive una vita qualunque, come in fondo è la nostra. Ci si identifica, con Stoner, come se si trattasse un amico fraterno che si trova a vivere una vita che non merita, e si vorrebbe spronarlo, incitarlo a non lasciarsi avvolgere dalla banalità del mondo che lo circonda, a non lasciarsi prendere dall'apatia, a vivere e non sopravvivere. Così come si farebbe con un amico a cui vogliamo bene, appunto, o con noi stessi.

La somma dei giorni.
Che ami la Allende non è un segreto. La amo sia nei suoi romanzi impregnati di realismo magico, sia nei libri più autobiografici (come questo) in cui racconta della sua strampalata famiglia. La cosa che più mi sorprende di questa scrittrice è come la sua vita possa essere considerata la sintesi perfetta di tutti i generi e sottogeneri letterari: la tragedia, la commedia, la parodia, la farsa, il grottesco, il teatro dell'assurdo. Leggi i suoi testi e non ti capaciti di quante e quali esperienze di vita lei e coloro che le stanno intorno abbiano vissuto finora, alcune anche parecchio bizzarre. Isabel sembra attirare nella sua tribù le persone più eccentriche ma al tempo stesso interessanti e profonde.
Il libro è la descrizione della vita del suo clan dopo la morte della figlia Paula, cui l'autrice si rivolge raccontando cosa lei e la sua famiglia allargatissima hanno combinato in sua assenza. Quello che ne viene fuori è un romanzo epico, che a tratti fa ridere, a tratti fa piangere. Come la Vita, ecco.


1 comment:

  1. Sai che invece io ultimamente mi sono arenata nella lettura?
    prendo nota dei titoli sperando che mi facciano tornare la voglia di rimanere incollata ad un libro!
    baci :-)

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