Tuscia

Qualche giorno fa, abbiamo approfittato del fatto di essere rimasti in due per fare un giro in scooter. La nostra meta: Viterbo e i paesi della Tuscia, una zona che ne' io ne' il mio adorato consorte avevamo mai visitato.
Siamo partiti il sabato mattina, e il percorrere le vie della citta' su due ruote ci ha fatto sentire un po' come Audrey Hepburn e Gregory Peck in Vacanze Romane.

Abbiamo attraversato paesi deliziosi, circondati dal verde della campagna laziale, ricchi di testimonianze del passato etrusco-romano della Tuscia e immersi nei ritmi lenti e rilassanti della provincia.

Abbiamo visitato l'antichissima citta' di Sutri con la sua vegetazione lussureggiante e le sue suggestive grotte scavate nel tufo, Montefiascone, dove avremmo voluto prender parte alla fiera del vino ma non ci siamo riusciti perche' non ci eravamo prenotati in tempo (comunque sarebbe stato abbastanza singolare che due quasi astemi come noi partecipassero a una festa del vino), Viterbo, dove abbiamo fatto la conoscenza di un affabile artista del luogo (che ci ha raccontato di aver trascorso 3 anni della sua infanzia in Libano, dove, orfano di guerra, era stato "adottato" da una famiglia libanese) e i laghi di Bolsena e Bracciano.

Le strade erano sgombre, i turisti (se si eccettuano Montefiascone e i laghi) si potevano contare sulla punta delle dita. Abbiamo chiesto alla receptionist dell'hotel in cui abbiamo pernottato come mai Viterbo fosse cosi' vuota, e ci ha risposto sconsolatamente che "purtroppo non e' valorizzata". Secondo il maestro Turchetti (l'artista di cui sopra), e' perche' gli abitanti della Tuscia vengono costantemente snobbati dai romani che non hanno mai sopportato il fatto che i viterbesi esaltassero le loro origini etrusche, prima che romane.
Tutto sommato per noi e' stato positivo il fatto di non trovare orde di turisti chiassosi, a turbare la pace e il silenzio di questi luoghi, che ci rivedranno, non molto tardi.