Thursday 7 October 2010

Leggendo: Malamore

Malamore. Esercizi di resistenza al dolore. Le donne, i loro uomini e la violenza.
"Ma ti pare questo il libro da leggere nel tuo stato?"
Questa domanda mi è stata posta dal mio adorato consorte, quando alla fine di una classica crisi di pianto da sbalzo ormonale, ha dato uno sguardo al libro ancora aperto sulla pancia.
Ovviamente non è stato il libro a farmi piangere, ma forse non è un'osservazione stupida quella che vorrebbe che io mi occupassi di altre letture, almeno per un altro mese.
Questo, intanto, l'ho terminato.

E' un libro giusto, Malamore, opportuno. Perchè tratta della violenza sulle donne, argomento di cui parla spesso la cronaca, ma non abbastanza la letteratura o la saggistica (se non nei risvolti più morbosi e non utili alla comprensione), probabilmente perchè si tratta di un tema scomodo, sgradevole e oscuro. Di questo argomento, più che soffermarsi sugli aspetti truculenti, è più utile indagare i risvolti psicologici che portano molte donne a sopportare la violenza fisica o psicologica: quella sindrome della crocerossina, quell'atteggiamento materno protettivo che viene riservato ai propri compagni, cui si perdona tutto, anche la mancanza di rispetto nei propri confronti. E' questo, a parte la violenza in sè, sicuramente il risvolto più interessante del problema: capire le ragioni che portano tante donne a sopportare in silenzio anche le più grandi atrocità - un atteggiamento che viene poeticamente descritto nell'introduzione, che secondo me è, insieme agli ultimi capitoli, quella in cui la De Gregorio eccelle (come dimenticare la bellissima introduzione ad un altro suo libro: Una madre lo sa, che ho letto decine di volte e che mi colpisce sempre per la sua chiarezza e veridicità?). Il resto, sono storie di ordinaria violenza, che va da quella fisica, ingiustificata e crudele, a quella psicologica, come il mobbing o la denigrazione nell'ambito familiare, passando dal masochismo, attività nella quale alcune di noi sanno eccellere, vittime del loro stesso atteggiamento passivo.
La De Gregorio racconta tante storie, legate a personaggi di fiaba e fumetti, a personaggi reali famosi, o a persone che lo sono diventate tristemente perchè sono finite sulle pagine di cronaca. Non le ho apprezzate tutte, ma sicuramente ho apprezzato lo sforzo a non giustificarne l'atteggiamento passivo, la tendenza a subire, sottostare, rimanere immobili nel non agire. Mi è piaciuto il tentativo di dare una spiegazione storica e persino fisiologica al non ribellarsi. Forse l'autrice non c'è riuscita fino in fondo, visto che il cervello delle donne è abbastanza... imperscrutabile, ma ha gettato un sassolino nello stagno, utile per mettere in risalto un problema che leggiamo di fretta sulle pagine di cronaca, e poi mettiamo via senza pensarci più.

Ecco, libri del genere servono (a parte farsi venire una crisi di pianto quando si è incinte), anche a capire direttamente o indirettamente, quanto sia importante crescere i propri figli e le proprie figlie al rispetto di sè e degli altri (in quest'ordine..).

Il malamore è gramigna, cresce nei vasi dei nostri balconi. Sradicarlo costa più che tenerselo. Dargli acqua ogni giono, alzare l’asticella della resistenza al dolore è una folle tentazione che può costare la vita.”

4 comments:

  1. Sei grande Laura, riesci sempre a farmi incuriosire/appassionare ai libri che hai letto!

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  2. E comunque sempre meglio che leggere, come ho fatto io alla mia prima gravidanza "Nati due volte"!
    La storia di un padre con un figlio tetraplegico a causa di problemi durante il parto!! Vero sadismo!!

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  3. Da stamattina non faccio che pensare alla necessità di fare cultura contro la violenza sulle donne, contro la ridicolizzazione e la superficialità nel trattare un problema vero e contingente. Una giornata iniziata con un dolore immenso per il destino di una ragazzina che aveva tutta una vita davanti, e ora non più. Grazie Laura per il consiglio, leggerò sicuramente il libro.. oggi avevo davvero bisogno di parlare di questo argomento, perché eventi del genere non devono e non dovranno mai passare sotto silenzio.

    Un abbraccio e a presto

    Marta

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  4. Argomento quanto mai attuale..

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