Thursday 9 February 2012

Ora o mai più: Midnight in Paris

Ora o mai più è quello che mi sono detta la settimana scorsa, quando, per una quanto mai provvidenziale congiunzione astrale (o più plausibilmente grazie all'intercessione di qualche santo mossosi a pietà) si sono verificate le seguenti fondamentali condizioni:
1) Il mio adorato consorte alias lavoratore indefesso è tornato a casa alle 19.30 - cosa che ha del miracoloso.
2) Il cineforum vicino casa proiettava proprio il film che avrei tanto voluto vedere quando era uscito nelle sale principali ma che (al solito) non mi era riuscito di vedere per "problemi di gestione familiare".
Potevo non approfittare di tali coincidenze? Potevo perdere questa ghiotta occasione? In realtà, stavo per farlo, ma ricordandomi il mantra di una nota industria cosmetica, ho deciso di no, visto che era da tempo immemorabile che non godevo di un (giusto e meritato) me-time. Ecco quindi che, alle 20.40, salutato il resto della famiglia, sono uscita al freddo e al gelo (che ha preceduto la nevicata) con l'aria felice e spaesata di un detenuto cui viene concessa la libera uscita a sorpresa.
Il film che mi sono regalata (e goduta) è stato Midnight in Paris. A detta degli esperti di Allen, non il suo film migliore, ma che io ho trovato piacevole, surreale e suggestivo. Davvero questo regista ti fa innamorare dei luoghi che descrive. Si può obbiettare che la città è descritta come la vedrebbe un turista, ma la Parigi "versione edulcorata" di Woody Allen è esattamente quella che mi aspetto di vedere in un film che si propone di esaltare la bellezza e non le (comunque immancabili) brutture della città. Ed è quella che mi scatenato una tale nostalgia per questa città che vorrei tornarci al più presto.
(L'unica cosa di cui mi sento di dissentire dal regista è che Parigi sia ancora più affascinante quando piove: l'ultimo viaggetto che abbiamo fatto in questa città ha piovuto così tanto che io e l'adorato stavamo per trasformarci in rane, e la cosa non ci è sembrata affascinante per nulla!)
I temi affrontati nel film sono i sentimenti e la nostalgia del passato.
Chi non ha mai pensato che vivere in un'epoca diversa ci sarebbe piaciuto di più? Chi non ha mai pensato almeno una volta nella vita che il tempo che viviamo adesso non ci meriti, o non ci abbia capiti, o non ci gratifichi abbastanza, e non ha pensato - volgendo lo sguardo a un periodo mitizzato - che "quelli si che erano bei tempi, allora sì che avrei potuto esprimere il meglio di me"? Il regista cerca di rispondere a questa domanda fantastica con un film fantastico e surreale, con una versione updated e adulta di "Ritorno al futuro" che, se è vero come dicono in molti non strappa troppe risate, è comunque divertente e curiosa. La risposta al quesito iniziale è abbastanza banale, ma vera. Tutte le epoche hanno le loro pecche, e il fatto che si viva bene in un periodo piuttosto che in un altro dipende dal saper riconoscere i piccoli miracoli che avvengono quotidianamente nelle nostre vite, come quelle piccole coincidenze casuali che ci fanno incontrare l'uomo (o la donna) della nostra vita in un negozio che vende i dischi del nostro autore preferito.
Il fatto che il luogo in cui lo/la incontriamo abbia la stessa magia di Parigi di solito aiuta. Molto.

11 comments:

  1. I film di Woody Allen possono piacere più o meno, a seconda dei casi. Ma, nonostante a volte possano sembrarlo, non sono mai banali. Mi ha fatto sorridere l'immagine della "libera uscita"...

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  2. Mi hai fatto venir voglia di vedere il film. Tutte le volte che sono stata a Parigi, ha sempre piovuto...

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  3. Tutte... cioè tre in tutta la vita.

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  4. non ho visto quel film e di Parigi, credo che mi piacerebbe visitarla un'altra volta d'estate, perchè d'inverno a Febbraio era bella ma ghiacciatissima

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  5. Ciao, ti rispondo qui: ho smesso di allattare di notte Elia a 16 mesi perché non ne potevo più: dormiva accanto a me e continuava a svegliarsi per attaccarsi. Era diventata una mania e ho "sentito" che era giunto il momento di "staccarsi". Il papà l'ha portato nel suo lettino e gli ha insegnato a dormire. Tutto sommato è stato abbastanza facile. Dopo due mesi ho smesso di allattarlo anche di giorno. Ciao, buon fine settimana!

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  6. Woody Allen ha un debole per Parigi, quindi immagino che questo traspaia nel film!
    A me piace il primo Woody Allen, ma su Midnight in Paris ho sentito pareri contrastanti, quindi è nella mia lista dei film da vedere!

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  7. Brava, così si fa!
    Io sono riuscita a malapena a farmi scaricare "Caramel" e vederlo. Mi è piaciuto tanto, una di quelle atmosfere che avresi voluto trovare in un libro per godermela un pò di più che in un film di ore!
    Devo assolutamente vedere l'altro!

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  8. Brava, così si fa!
    Io sono riuscita a malapena a farmi scaricare "Caramel" e vederlo. Mi è piaciuto tanto, una di quelle atmosfere che avresi voluto trovare in un libro per godermela un pò di più che in un film di ore!
    Devo assolutamente vedere l'altro!

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  9. Parigi non mi ha svelato la sua luce quell'unica volta che sono stata da lei. Mi è apparsa grigia e piatta, molto indaffarata e molto monotona... ma è probabile che l'incontro non sia stato felice per altre ragioni...

    Per la verità passavo di qui per rispondere ai tuoi commenti.Volevo chiederti se tu per caso non ritrovassi in ciò che racconto affinità nella tua esperienza nel contatto con una cultura diversa dalla tua? Mi piacerebbe sapere come hai vissuto e affrontato le vostre (eventuali) diversità culturali nella vita di coppia.
    Un saluto

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  10. Non mi ricordo dove accidenti ti ho segnalato il video... comunque: non cantano sempre in arabo. L'altro cantante è pugliese e insieme hanno realizzato una felice fusione traducendo spesso canzoni tradizionali italiane e del mondo arabo.
    La mia preferita è questa:

    http://www.youtube.com/watch?v=4jDFXt3hFnE

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  11. Ps.
    tu come sei messa con l'arabo?
    Rispondo in una parola: pessimamente! ;-D

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