Saturday 13 April 2013

It's April, folks

E' Aprile già da parecchi giorni, e come ogni anno in questo mese mi frullano in testa le prime righe della poesia di Eliot. Cerco di dimostrare a me stessa che T.S. si sbaglia, che, no, questo mese non è crudele, non quest'anno almeno, eppure per un motivo che non riesco a spiegarmi vedo che ha ragione lui. Che nonostante sia un mese primaverile, nonostante sia il mese in cui si cominci a vedere la luce, si ritrovi la bellezza, il sole splenda quasi continuamente, la natura si risvegli, e con lei la nostra voglia di fare, di cambiare, di essere, questo mese ha sempre un che di tormentoso, crudele appunto. E' come se ci fosse sempre bisogno di una piccola morte del cuore per contrastare l'esplosione meravigliosa della primavera, la luce, il colore, la natura che preme e spinge e vive.
E' che la nostra vita è fatta di ying e yang, e anche nella gioia e meraviglia si trova un piccolo lato oscuro, che serve forse per giustificare e dare dignità al bene e al bello, così ogni cosa ha in sè il proprio opposto, la luce contiene in sè le tenebre, il bene contiene il male, la primavera ha in sè l'autunno.
Sto cercando in questi giorni di attaccarmi allo yang di questa primavera tanto attesa e finalmente arrivata per contrastare lo yin di una brutta notizia, una notizia che pur non riguardandomi in prima persona mi coinvolge intimamente perchè riguarda persone a me molto care. 
Per evitare di pensare, e rimuginare, sto cercando di fare. Il dolore, l'ho sempre pensato, si contrasta col fare, che non significa non dare il giusto valore alla cosa che genera dolore, ma più che altro che la vita continua nonostante tutto e che bisogna comunque andare avanti magari cercando nelle cose piccole quella felicità che ci permette di superare il labirinto delle domande senza risposta.

Ecco quindi le piccole cose felici che hanno rischiarato le mie ultime giornate.
Il clima che sa di primavera, il sole caldo e accogliente, che fa venir voglia di uscire e respirare l'aria tiepida, e godersi il parco più vicino.



La soddisfazione di vedere come come è venuta bene la nostra pigotta, che abbiamo terminato e consegnato sul filo di lana (ci era stata commissionata dalla maestra di H.) Il vestito da antica romana è in onore del Natale di Roma.


I lavori di taglio e cucito (non metaforico) che io e le altre mamme abbiamo fatto in classe con i bambini, per realizzare i vestiti da antichi romani che i bambini porteranno durante il corteo che la scuola ha organizzato in occasione del Natale di Roma.

Il dolce che H. ha realizzato con la mia supervisione per ottenere il suo primo distintivo scout per la specialità "maestra di cucina".

Il fatto, dopo una lunga pausa, di aver ripreso la lettura serale ad alta voce alle mie bambine, anche se l'ascoltatrice piccola interrompe in continuazione con le sue domande e i suoi discorsi (stiamo leggendo "Il nido dei sogni").

Le mie bimbe, motivo di felicità per sè.
  



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