Saturday 2 November 2013

Ottobre: Uggia come se piovesse

Il mese di Ottobre è trascorso tra il mio desiderio costante di stare così

e gli obblighi della vita sociale che impongono di tirare fuori la testa e pedalare.
Dire che è stato un mese pesante è un eufemismo. E pensare che io sono sempre stata la fan delle mezze stagioni! E Ottobre è sempre stato tra i miei mesi preferiti, non fosse altro perchè è il mese che dà l'avvio alla settimana dei compleanni (3/4 della mia famiglia compie gli anni tra fine mese e inizio del successivo). Eppure questo Ottobre, di questo anno 2013 non particolarmente esaltante, mi risulta particolarmente odioso, per una serie di motivi.
Perchè è stato un susseguirsi di situazioni che hanno messo a dura prova la mia pazienza. Per dire: sono reduce da una maratona antipediculosi che solo a ripensarci mi vengono i brividi. Gli innominabili sono stati presi (in quantità industriali) da entrambe le mie figlie. E questo è solo un esempio della lunghissima lista di sfig situazioni poco piacevoli che mi sono capitate (e sulle quali preferirei glissare).
E' stato un mese di grande, enorme stanchezza fisica. E il mio umore è stato troppo spesso, immotivatamente, ai minimi storici. Mi sono trovata nella condizione di dire "mi sento giù ma non so perchè", che è la cosa peggiore perchè quando non si ha la causa è difficile trovare la soluzione.
Neanche il clima è stato di aiuto. E' vero che, dopo alcuni giorni di pioggia e grigiume, ci ha regalato, con un sorprendente giro di boa, giornate quasi estive, ma con l'umore sepolcrale che mi ritrovavo ho avuto da ridire pure su quello: è che quando si è giù non si accetta che il mondo attorno a noi sprizzi gioia da tutti i pori, e poi è vero che il meteo influenza gli animi, ma non sempre basta una giornata di sole a trasformare un muso lungo in un sorriso.

Anyway, confortata dal fatto che questo mese è ormai andato (yuhuuu!!) e con la speranza che quello appena iniziato sia migliore (del resto, ci vuole poco), scavando qualcosa di positivo in questo Ottobre da paura riesco pure a trovarlo. Val la pena sottolinearlo, per ricordare che sempre, anche nei momenti bui, qualche sprazzo di luce c'è sempre.

Ad esempio:

La visita della mia mamma, breve ma intensa. E' giunta nella capitale per qualche giorno a grande richiesta di H. che desiderava che almeno un'esponente del grandparenthood prendesse parte alla festa dei nonni organizzata dalla sua classe. Oltre a cucinare i miei piatti preferiti e a ripulire il balcone che stava pericolosamente assomigliando a una discarica mi ha fatto bene con il suo affetto mammesco discreto ma efficace.

Grazie a lei siamo finalmente riusciti ad andare alla Locanda dei Girasoli, posto in cui desideravamo andare da tempo immemorabile.

Il guacamole (fatto con l'avocado che mia madre - sempre lei! - ha rubato all'albero di mio zio). Questo è quello che chiamo comfort food!

Questo libro, che ho preso nel mio ultimo viaggio a Londra (quasi un anno fa!). Sono ancora all'inizio e visto che ultimamente ho la velocità di lettura di un bradipo, prevedo di terminarlo per l'anno prossimo, ma confesso che mi sta piacendo parecchio.


E anche Nemico, Amico, Amante, che ho iniziato in contemporanea e si trovava nella mia wishlist di Anobii da quasi un anno. Dopo l'annuncio del premio Nobel alla Munro, ho deciso che urgeva lettura e l'ho comprato in ebook. Anche questo l'ho iniziato da poco, ma promette bene.

La visita alla fiera della creatività cui sono stata con la stessa amica che mi ha accompagnato due anni fa. Ho speso più di quanto avrei voluto (io che ultimamente sto cercando di limitare gli acquisti di ogni tipo), ma ho trovato cose davvero carine che spero di utilizzare per qualche lavoro creativo quando mi sarà passata la fase di apatia in cui verso.


La giornata di domenica scorsa, compleanno di A., trascorsa a girovagare per le strade del centro a mescolarci ai turisti e a far finta di essere come loro (con tanto di monetina gettata nella fontana di Trevi).


Il cinema per bambini con i bambini: abbiamo visto Cattivissimo me 2 e Monsters University.

Queste due. Che certi momenti vorresti ti lasciassero sola, che non sopporti il loro cicaleccio continuo, i capricci, le lamentele, le eterne discussioni, e quando non ci sono ti mancano da morire. Che dire, che se non ci fossero queste due la mia vita sarebbe infinitamente più triste.


Il mio adorato consorte che per tirarmi su sta programmando un numero sconsiderato di viaggetti. E' che sa che sono un bradipo originale, un bradipo con la valigia pronta. E che cambiare aria fa sempre bene.

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