18 Giugno 2014
Ultimi giorni di permanenza nella Grande Mela. Nonostante il ratto vagante e la dimensione a dir poco lillipuziana delle camere, devo ammettere che il nostro hotel si trova in una posizione ideale. La sua vicinanza a Central Park ci permette, prima della nostra visita alla scoperta della città, di ossigenarci e godere di stupende passeggiate nel verde.
E' piacevole osservare i bei palazzi che costeggiano la via che porta al parco, scoprire inaspettatamente i giardini segreti che nascondono.
Giardino condominiale sull'87a |
Come dimenticare, passando davanti al laghetto di Central Park, il giovane Holden e le anatre?
"Io abito a New York, e pensavo al laghetto di Central Park, vicino a Central Park South. Chi sa se quando arrivavo a casa l'avrei trovato gelato, mi domandavo, e se era gelato, dove andavano le anitre? Chi sa dove andavano le anitre quando il laghetto era tutto gelato e col ghiaccio sopra. Chi sa se qualcuno andava a prenderle con un camion per portarle allo zoo o vattelappesca dove. O se volavano via."
J.D. Salinger, Il giovane Holden, cap XII
Passiamo davanti al Guggenheim senza entrarvi. Gli abbiamo preferito il MET, ed è lì che siamo diretti. Ma rimaniamo ugualmente impressionati dall'architettura di Frank Lloyd Wright.
J.D. Salinger, Il giovane Holden, cap XII
Central Park, the Jackie O Resevoir |
Guggenheim |
Il Metropolitan Museum of Art non ci delude. E' uno di quei musei che non ci si può perdere una volta a New York. In assoluto il mio preferito tra quelli visitati durante questo viaggio.
Met |
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