Sunday 26 April 2009

Me parlare bello un giorno

Non sono mai stata una "divoratrice di libri", nel senso che pur amando molto leggere sono sempre stata piuttosto lenta nella lettura, tanto da guardare con ammirazione e spesso anche invidia quelli che riescono a leggere 2 e più libri a settimana pur avendo un lavoro e una "vita" al di fuori di quello. Per me, ultimamente, è già tanto riuscire a leggerli in un mese, ma tutto sommato sono anche contenta del fatto di superare di gran lunga la media nazionale (non che ci voglia molto, visto che tale media mi risulta essere piuttosto bassa).
Noto che da quando ho prolificato la mia velocità di lettura, già di per sè non molto alta, si è abbassata ulteriormente. Per questo, quando riesco a finire un libro superiore alle 200 pagine in poco piu' di una settimana mi sembra quasi un avvenimento. Sicuramente gran parte della colpa della mia lentezza nella lettura è dovuta alle distrazioni extra-letterarie (internet su tutte). Ma vi sono anche momenti in cui ho bisogno di stare lontana dallo schermo, e ho voglia di tuffarmi nella lettura di uno di quei libri che hanno la capacità di tenere sveglia l'attenzione dalla prima all'ultima pagina, che uniscono uno stile scorrevole e accattivante a un argomento interessante: insomma "libri da leggere".
Proprio a queste caratteristiche risponde l'ultimo libro che ho letto: Me parlare bello un giorno. Si tratta di un romanzo autobiografico, in cui l'autore, David Sedaris, parla in modo molto ironico, a volte caustico, di sè e del suo mondo.
Pagina dopo pagina ci proietta nel suo quotidiano, raccontandoci della sua infanzia in una famiglia un po' strampalata, la scoperta della sua omosessualità, il suo lavoro (o meglio, i suoi tanti lavori), le sue idiosincrasie (in particolare quella per la lingua francese) insomma, la sua vita, che come quella di tutti è piena di momenti a volte divertenti a volte dolorosi, ma descritti sempre e comunque con un'ironia che appare davvero come l'unica via che porta a superare tutte le prove dell'esistenza.
Un libro che mi sento di consigliare a chi è in vena di una lettura improntata sull'ironia e su un tipo di leggerezza "intelligente".
E adesso, avanti il prossimo, sperando che, come si dice oltremanica, sia un turnpager.

3 comments:

  1. Grazie per il suggerimento...
    Anche io non sono una grandissima lettrice... eppure mi piace da impazzire leggere... Il fatto è che preferisco la manualità alla lettura... quindi appeno ho un attimo di tempo mi metto a cucinare, a cucire, a dipingere... Il tempo dedicato alla lettura è quello residuale...appena mi infilo sotto le coperte...Due pagine.. massimo tre... e poi crollo... A volte vorrei avere giornate di 36 ore!!!!
    Buon inizio settimana cara Laura!

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  2. a me piace tantissimissimo leggere ma da quando sono mamma, chissá perché faccio altre cose nel mio tempo "libero", ma proprio in questi giorni mi volevo prendere una pausa giusto per leggere sulle mie poltrone nuove, ora che sto finendo i cuscini !! se sono fortunata, questa settimana potró stare a casa anche durante la settimana, speriamo !!

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  3. Mi ispiara molto questo libro...
    tra una pagina e l'altra se ti fermi un secondo e passi da me, c'è un premio che ti aspetta!
    ciao L.

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