Monday 14 December 2009

Mi sento un po' Scrooge


Mi piacerebbe per una volta trascorrere le ultime tre settimane dell'anno in un luogo in cui non si festeggi il Natale. Chissà, magari la lontananza me lo farebbe apprezzare di più, evitando di provocarmi quel senso di nausea che mi prende, ogni anno all'approssimarsi del 25 Dicembre.

A dire il vero, non faccio parte di quella categoria di persone che odiano il Natale a priori. Anzi, al contrario, non mi dispiacciono l'atmosfera natalizia, gli addobbi, il tempo trascorso insieme ai propri cari, i canti di Natale, le luci, ma solo fino a un certo punto: per essere esatti, fino al momento in cui il grande show natalizio non arriva al suo acme; allora, non ne posso davvero più: le tanto desiderate feste arrivano, e io non vedo l'ora che sia finito tutto.

Penso che ciò sia dovuto al fatto che la promozione del business natalizio inizia con eccessivo anticipo (e ha quindi una durata eccessiva) e tendo ad adattarmi con difficoltà al clima di acquisti forsennati, alla mancanza di spontaneità e semplicità, mentre tutto sembra essere votato all'eccesso (l'ostententazione di luci e decorazioni, il consumismo sfrenato, le abbuffate dei cenoni), al buonismo obbligatorio soloinquelperiodolì. A quanto pare sono affetta da una specie di sindrome di Scrooge, che si palesa, puntuale, ogni anno quando si avvicina il 25 dicembre (già l'anno scorso avevo scritto un post un po' simile a questo).
Ecco, mi vien da pensare proprio questo: forse se per una volta vivessi il periodo natalizio in un luogo "poco natalizio" sarebbe meglio. Forse protrei apprezzare il Natale per quello che è: la celebrazione di una nascita, con la tenerezza e la meraviglia e il rispetto che tutte le nascite suscitano.

2 comments:

  1. Comprendo il tuo punto di vista anche se vedo le cose da un angolo un po' diverso.
    Al di là delle ostentazioni io continuo a rimirare il Nostro piccolo mondo e tutte le luci, gli addobbi, quell'aria di festa non mi dispiacciono affatto. Sarà che per noi ogni occasione è buona per festeggiare.
    Io sono atea ma festeggio il natale non per quello che probabilmente dovrebbe essere ma per quello che è, una tradizione che anche se come tutte le cose è portata all'eccesso, ci fa venir voglia di luci, candele, e noci sgranocchiate vicino all'albero. e poi ne varrebbe la pena solo per i libri di Natale :)
    Comunque stai attenta a come parli cara che i fantasmi del natale potrebbero sentirti... :)
    un salutone

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  2. mi associo: la sindrome di Sgrooge mi sa che è più diffusa di quanto si pensi. Anch'io più si avvicina il Natale più sento ogni mia piccola particella urlare dalla voglia di scappare lontano. Basta regali forzati, basta riunioni assurde, sorrisi ad ogni costo!!!! Quest'anno poi devo essermi aggravata mancano solo 10 giorni e ancora non riuscita a superare la mia riluttanza....se trovi un vaccino fammi un fischio :) Baci Lucia

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