Tuesday 10 January 2012

Non aprite quella porta

Il ritorno alla quotidianità dopo le vacanze può essere destabilizzante e dare luogo a momenti di sconforto, si sa. In realtà io dovrei esserci abituata: le mie assenze da casa sono abbastanza frequenti e ormai so bene quello che mi aspetta una volta varcata la soglia di casa. La consueta sindrome di Gulliver nel paese dei Lillipuziani è esasperata dal disordine e dai cumuli di polvere, ma invece di mettermi all'opera e prendere in mano la situazione vivo i primi giorni dopo il ritorno nel più totale stato confusionale, ciondolando da una stanza all'altra senza fare il minimo sforzo per uscire dal caos. Il fatto è che davvero non so da dove cominciare e quindi prendo tempo nella speranza di raccapezzarmi.
Siamo a casa da ieri sera e ancora mi aspettano almeno due lavatrici, una pila di panni da stirare, l'albero da smontare e le decorazioni natalizie da mettere via, le telefonate da fare, i contatti e gli impegni da riprendere, le valige da disfare, la casa (che sembra aver appena subito un esplosione) da sistemare.
In compenso stamane ho avuto il tempo di andare dal dentista, che mi ha regalato un fastidiosissimo mal di denti da gestire, in aggiunta alla mia lista.
Ma niente panico: sento che ce la posso fare. Piano piano, shuei shuei, senza fretta.

2 comments:

  1. Dai, se indietro solo di qualche giorno. Io l'albero l'ho smontato oggi...

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