Saturday 27 April 2013

Ci abbiamo provato

Non si può dire che non ci abbiamo provato. Eravamo pronte ad aspettare l'adorato consorte che aveva passato la notte al lavoro. Avevamo fatto le nostre ricerche. Io mi ero segnata gli orari, le cose da vedere nei dintorni. Avevamo consultato le previsioni meteo, che un po' ci scoraggiavano un po' no. Le bambine erano pronte, eccitate, soprattutto H. che ha una passione smodata per gli alberghi (codice genetico?) ed era entusiasta della notizia che avremo passato la notte fuori. La nostra meta erano le grotte di Frasassi, volevamo verificare con i nostri occhi se fossero davvero all'altezza di quelle di Jaita (in Libano). Io avevo passato una nottataccia, con mal di pancia e debolezza generale che avevo attribuito a qualcosa che avevo mangiato la sera prima. Ben presto il mal di pancia si è trasformato in mal di gola e mal di testa, e la debolezza è andata ad aumentare, ma non volendo deludere le bambine siamo partiti ugualmente. Arrivati al raccordo troviamo file (ma non erano partiti tutti il 25?) e comincia a piovere, prima poco, poi un po' di più. La mia prostrazione fisica comincia a farsi sentire ancor di più, sento che mi sta venendo la febbre. Dopo non so quanti chilometri, il cielo sempre più grigio e la fila che non accenna a ridursi cominciamo a ragionare sulla necessità di andare fin sulle Marche con un tempo da schifo, i rallentamenti sull'autostrada e la sottoscritta ammalata. Decidiamo che forse per questa volta è meglio passare. Facciamo inversione di marcia, ma le bambine sono affamate, quindi decidiamo di andare nel luogo più vicino a dove ci trovavamo, il più banale che potessimo pensare, così pieno di romani che per trovare un parcheggio abbiamo impiegato 20 minuti: il centro commerciale porta di Roma! E dire che proprio prima di partire da casa avevo sentito su radio DJ commentare che, viste le condizioni metereologiche il 25 era stato il giorno dei pic-nic, il 26 quello dei centri commerciali... "Come siamo prevedibili e, onestamente, un po' burini a scegliere un centro commerciale per trascorrere il ponte del 25!" - ho detto al mio adorato consorte. "Saremo anche burini ma con questo tempo abbiamo fatto la scelta migliore."
Peccato che le orde di persone e le file interminabili per poter pranzare (loro, non io, che avevo lo stomaco chiuso) ci hanno fatto praticamente impazzire. Dopo un paio di giri io, stremata dalla debolezza, mi sono piazzata su una sedia nell'androne e, con la faccia da quaresima che mi contraddistingue quando ho qualcosa che non va, ho aspettato. L'unico aspetto positivo di questa visita al centro commerciale è stata la visione del film I Croods che è piaciuto molto a tutti i membri della famiglia e che è stato seguito da tutti con la massima attenzione (se escludiamo la mia pennica di qualche minuto a metà film). Tornati a casa ho scoperto che il mio stato di prostrazione era dovuta alla febbre a 39°. Tutto considerato fare inversione di marcia non è stata una cattiva idea.

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