Saturday 28 September 2013

Quelle rentrée

Settembre, tempo di re-inizi. Noto qua e là un (per me ingiustificato) entusiasmo per questo mese che per me è di una pesantezza atroce. Anche perchè, per quanto mi riguarda, non di inizio ma di re-inizio si tratta. Lungi da me il desiderio di prolungare ad libitum le vacanze (il cui bello, diciamolo, è proprio il loro essere limitate nel tempo), ma il fatto di ripiombare nella routine autunnale mi dà sempre una lieve depressione. Ricominciamoooooooo  - mi urla Adriano Pappalardo nelle orecchie - e automaticamente mi viene l'impulso di voltarmi indietro e scappare. Perchè è vero che il mio segno zodiacale è il toro (che è quello, dicono che più ama la routine), ma il pensiero di ricominciare un nuovo anno facendo le stesse identiche cose del precedente fa cadere nella prostrazione anche chi come me non ama particolarmente i cambiamenti.
Il rientro poi è stato quest'anno particolarmente impegnativo (leggi: carico di rogne) visto il susseguirsi di problemi idraulici che abbiamo dovuto affrontare. Quest'estate, approfittando dell'assenza del resto della famiglia il mio adorato consorte ha deciso di rifare il bagno, che aveva un'impianto risalente più o meno alle guerre puniche. Tutto (più o meno) bene fino a quando, di ritorno dal nostro ultimo viaggio, abbiamo notato una macchia sospetta sul muro del corridoio (in corrispondenza della doccia). Il sospetto si è trasformato in certezza quando l'inquilino del piano di sotto si è venuto a lamentare del gocciolamento dal tetto. Dopo questa inquietante comunicazione è iniziato il calvario: ci sono voluti giorni prima di individuare il punto esatto della perdita e da allora il muro del mio ingresso è esattamente così:


Risolto questo problema, poco dopo abbiamo scoperto una nuova perdita, questa volta dal lavabo della cucina (per fortuna risolta tempestivamente).
Il giorno dopo (ma dovrei dire la notte dopo) sono stata svegliata alle 3 dalla mia figlia più grande che mi avvertiva del fatto che la piccola aveva fatto pipì a letto (altro problema "idraulico").
Il mattino dopo, dopo aver fatto la doccia l'adorato consorte nota una perdita (ancooooora!!!!) vicino alla vasca.
Oltre alla pletora di problemi idraulici, ci si mette anche l'impazienza e incertezza dell'attesa del posto alla scuola materna cui ho iscritto A. illudendomi che bastasse produrre la sfilza di documenti richiesti per aver diritto a frequentare la scuola. Ebbene, a 2 settimane dall'inizio della scuola la piccola di casa è rimasta fuori e in attesa che vi sia qualche rinuncia durante il corso dell'anno scolastico.
"A. perchè sei triste?"
"Pecchè non mi hanno plesa a ccuola. Io volevo andale a ccuola!"
Ecco, anch'io volevo che tu andassi a scuola, ma ci tocca aspettare. Tanto noi non abbiamo problemi ad aspettare, no? Abbiamo pazienza da vendere, noi. Da vendere!!

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