Wednesday 19 February 2014

Yes, we run

Ieri, 18 Febbraio 2014, è stato il mio primo giorno di corsa. Niente di che, si dirà. Ormai dire che si corre è cosa di una banalità estrema, corrono tutti, cani e porci (lo dimostra il fatto che tra questi ci sia anch'io). Però dire che una pigra cronica come me si sia data alla corsa è un fatto che ha dell'eccezionale. Non che creda di riuscire a correre con costanza: sono perfettamente consapevole dei miei limiti. Il mio obbiettivo è modesto: si tratta di riuscire a correre 1-2 volte a settimana. Ma il semplice fatto che mi sia alzata, lavata e vestita con tuta e scarpe da running, abbia accompagnato le bambine a scuola in questa tenuta e abbia preso la rotta del parco senza deviazioni, è cosa di cui vado fiera. Di solito il tempo che intercorre tra il pensare di fare una cosa e farla effettivamente nel mio caso è molto più lungo di questo.
Il tempo effettivo di corsa è stato minimo. Non mi vergogno di dire che ho dovuto fermarmi ogni due minuti, alternando i brevissimi periodi di corsa a una camminata veloce, ma tenendo bene in mente il principio secondo il quale "chi si ferma è perduto".
Non volevo sfiancarmi a tal punto da perdere ogni entusiasmo ma sono comunque soddisfatta di quel che ho potuto fare e sono contenta perchè ieri, complice la giornata primaverile (anzi, direi quasi estiva), ho potuto godere di una passeggiata meravigliosa nel parco. Ho addirittura visitato angoli che non conoscevo, ho incrociato gente di tutte le età e ne sono uscita fisicamente bene. Stanchina, non stanchissima. Il fatto che a fine giornata fossi sfatta lo attribuisco, più che alla corsa mattutina (che mi ha riempita di energia), alle infinite commissioni che ho dovuto svolgere nel pomeriggio, che hanno fatto andare in tilt il mio contapassi. L'esperienza è da ripetere, anche se in modo graduale: non penso certo di passare dallo stato di bradipo a quello di roadrunner! Devo solo perfezionare un po' l'attrezzatura, in primis l'abbigliamento che devo alleggerire (tra l'altro ieri a Roma c'erano 22 gradi!) e devo scoprire come fare a portarmi dietro le chiavi di casa, i documenti, i soldi-che-non-si-sa-mai e l'indispensabile cellulare con cuffiette (ché senza musica non ci so stare) senza fare affidamento sulle tasche, ahimè inesistenti, del mio "running outfit".
Quando avrò risolto questi piccoli problemi logistici, andrà benone.
Chi mi ferma più?





9 comments:

  1. wow, brava! io amo correre all'aria aperta, magari se inizi correndo piano riesci anche a non fermarti di frequente.
    abiti in zona parco degli acquedotti? bello :)

    ReplyDelete
    Replies
    1. Sì, bello. Non è esattamente sotto casa, ma è a walking (o meglio running) distance!

      Delete
  2. Bravissima!!! :)
    Ho superato anch'io la fase bradipo, ma purtroppo gli orari d'ufficio non mi consentono la corsa al parco (oltre al fatto che qui in zona non c'è molto). Così sto seguendo questo sito www.dailyhiit.com. Per me è stata la svolta. E cmq hai ragione, nonostante ti sfianchi, l'esercizio fisico paradossalmente ti ricarica.
    No excuse, possiamo farcela! :)

    ReplyDelete
    Replies
    1. Grazie, ho proprio bisogno di un motivational coach.

      Delete
  3. Siii, e vai!!! Bisogna muoversi! Io avevo ricominciato ma mi son dovuta fermare: la mia sciatalgia al momento non me lo permette :-(, ma mi rifarò!
    Non mollare!
    Nené

    ReplyDelete
    Replies
    1. Fatti passare la sciatalgia per quando vengo giù, così corriamo insieme. Ma ti chiedo di aver pietà di me... non umiliarmi, chè io sono un bradipo sensibile...

      Delete
    2. Ahaha, ok, ci proverò ;-)))

      Delete