Si parte!
Salutiamo Broadway e ci dirigiamo alla volta dell'aeroporto JFK, dove abbiamo prenotato la macchina con la quale inizieremo la parte meno stanziale del nostro viaggio. La prima tappa sarà Washington.
Distanza da percorrere 371 km.
Peccato che i lavori in corso e le file chilometriche ci facciano infrangere miseramente le suddette speranze. Percorriamo in quasi 7 ore un tragitto per il quale in condizioni normali se ne impiegherebbero 4: un viaggio che mi ha fatto addirittura rivalutare la SA-RC.
Per le strade vicino all'hotel non si incontra anima viva.
Subito ci dirigiamo verso lo Smithsonian Washington Air and Space Museum (da noi soprannominato "museomuseo2"). Realizziamo (con grande e profonda soddisfazione!) che questo, come quasi tutti i musei della città, è gratuito, perché facente parte di una fondazione creata in seguito a una cospicua donazione di uno scienziato inglese - tale Smithsonian, appunto - che pur non avendovi mai messo piede negli USA, decise che alla sua morte tutti i suoi averi andassero al governo nordamericano per la promozione della cultura in quel territorio.
Il museo è molto interessante, pieno di modellini di aerei e shuttle e workshop dedicati ai bambini.
Tra il nostro hotel (un Holiday Inn dotato di camere le cui dimensioni sono tre volte quelle dell'hotel di New York) e museomuseo2 incontriamo un piccolo orto cittadino; ne troveremo un altro vicino al museo degli Indiani. Evidentemente la moda iniziata da Michelle Obama dell'American Grown impazza in città.
Ci avviamo verso il National Mall, l'immensa spianata che separa il Capital dal Washington Monument. Una parte di essa è occupata dall'allestimento del Folk Fest, che si terrà la settimana prossima, quest'anno dedicato a Kenia e Cina.
Subito dopo il Monument c'è una serie di Memorial dedicati ai caduti delle varie guerre cui gli USA hanno partecipato: WW2, Vietnam, Corea del Sud; trovo quest'ultimo fortemente realistico e quindi particolarmente toccante.
Korean Memorial |
Vietnam Memorial |
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