Wednesday 4 July 2012

Tu chiamale se vuoi, vacanze

Come ogni anno, finita la scuola ci siamo trasferite nel sud-sud per trascorrere le vacanze. Come ogni anno mi chiedo perchè mi ostini a chiamarle così visto che sono quanto di più lontano dal mio concetto di vacanza tout court. Pur essendo, a differenza degli altri anni, alleggerita dal fardello del lavoro, non riesco a considerare questo come un periodo di svago e rilassatezza per i seguenti motivi.
La piccola A., dall'alto dei suoi 20 mesi appena compiuti pare essere entrata in pieno nei terrible two, e se mai fosse necessario, appare ancor più difficilmente gestibile del solito, soprattutto per quanto riguarda il dormire. La piccola sembra non essere a conoscenza che il riposo notturno è indispensabile al genere umano, e, con una prassi avviata fin dalla nascita lo interrompe di continuo, con una frequenza ancora maggiore di quanto non facesse a Roma (cosa che mi sta lentamente mandando alla neuro). Per di più, pare che la stessa mal tolleri il caldo (che in realtà qui viene percepito infinitamente meno che nella capitale) e accentua il tratto isterico che la caratterizza da sempre, dando mostra di spettacoli di pianto ininterrotto da guinness dei primati alternato a quel lamento sottile, quel piagnistero fastidioso e insistente universalmente conosciuto come "la lagna". Sapevo che non avrei mai dovuto pronunciare la-frase-che-mai-nessuna-mamma-dovrebbe-mai-pronunciare: "Eppure si è calmata, da piccola era decisamente meno gestibile". Sapevo che non avrei dovuto farlo, però l'ho fatto. E, come per magia, siamo tornati nei mesi bui. Accidenti a me.
La grande, da parte sua, è quotidianamente alla ricerca di eventi mondani, amici da incontrare, cose da fare, pomeriggi o mattine al mare. Non sia mai che passi un'ora a non fare nulla, altrimenti piomberebbe e ci farebbe tristemente piombare nel tunnel del "ma io mi annoio" (altra cosa che mi manda alla neuro).
Io, tra addormentamenti tardivi, interruzioni notturne, levatacce, calori, affronto la giornata con la vitalità di un bradipo. Ogni tanto vado al mare, cercando di godermi una nuotata nonostante tutto, leggo molto e con soddisfazione (ho trovato un filone di libri strordinari), cerco disperatamente di sentirmi un po' in vacanza nonostante faccia praticamente quasi le stesse cose che facevo quando in vacanza non ero.
Ah, e aspetto con ansia il mio adorato consorte che (non si sa ancora quando) ci verrà a trovare per trascorrere una settimana (o meno) con noi. Allora sì che le cose cambieranno e la festa comincerà. Are you ready dearest husband?

6 comments:

  1. ecco la viatrix e' la "gemella di sonno" della tua ventimesenne....e non vale nemmeno se si alza il senator al posto mio perche tanto non riesce a capire quando e' latte, acqua, ciuccio perduto, pannolino cambiato o semplice sfiga...

    spero tanto che il modello in arrivo sia un filino piu dormiente, forse ho fatto una fesseria io all inizo a fidarmi delle ostetriche francesi e fare l allattamento a domanda (una schiavitu da 18 ore su 24 con la viatrix) oppure sarebbe sempre stata una che di notte deve bere due tre bibe di latte e di giorno pure piu colazione pranzo merenda e cena solidi....

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  2. Avevo sempre pensato ai due anni come un traguardo, per lo meno con le mie due così è andata, anche con la piccola che facile facile non è stata. Mi dispiace che la vacanza non sia ancora iniziata, ma povero consorte, non lo caricherai con un pò troppe aspettative?!
    Baci

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  3. As sono as i come back from Berlin.... Un mascello

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  4. Forza Laura! almeno hai il mare vicino! e pensa a chi vive, e deve lavorare ancora per 1 mese, avvolta dall'umidità al 100%!
    non vedo l'ora tu svela il filone di lettura!

    nonostante tutto ... BUONE VACANZE!!! :-)

    baci!

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