Thursday 16 January 2014

Ancora Copenhagen

Una delle scene che più mi rimarrà impressa del nostro viaggio a Copenhagen è quella che ha avuto luogo all'aeroporto, prima di imbarcarci nell'aereo che ci avrebbe riportati a Roma.
Abbiamo rivisto le stesse facce dell'andata, perlopiù famiglie con bambini che evidentemente hanno approfittato dell'offerta sul volo di cui abbiamo usufruito anche noi.
Vicino a noi, due capofamiglia che nell'attesa al gate hanno iniziato a socializzare, intavolando una discussione sulle loro impressioni della città e sulla Danimarca in genere. Entrambi hanno tessuto le lodi del senso civico e dell'organizzazione danese, paragonati alla tipica maleducazione e al caos italiani.
Il passo dalle impressioni al giudizio è stato brevissimo.
Ascoltandoli mi ha fatto sorridere il fatto che dopo 3-4 giorni di permanenza entrambi parlavano della Danimarca e dei danesi come se ci avessero trascorso una vita, sostenendo che "lì è tutta un'altra cosa rispetto all'Italia... è tutt'un altro mondo!".
Uno dei due per avvalorare la tesi ha iniziato a raccontare la storia di un suo amico che dopo anni di concorsi all'università in cui fatalmente arrivava sempre secondo (laddove a vincere era sempre il parente o l'amico di turno dei membri della commissione), è andato in Danimarca, e - essendo questa la terra della meritocrazia e in cui le raccomandazioni non esistono - ha subito vinto un posto come docente. E adesso vive felice e contento.
Mentre l'altro stava per rinforzare l'aneddoto con il solito "lì è tutta un'altra cosa rispetto all'Italia... è tutt'un altro mondo!", si è alzata una flebile voce: "Secondo me, non è affatto vero". La voce proveniva da ragazza che stava seduta con le cuffiette (evidentemente spente) alle orecchie vicino alla "madre di famiglia". Aveva sentito tutto e voleva dire la sua, confutando quanto appena sentito e lasciando, di conseguenza, i suoi due interlocutori senza parole, spiazzati di fronte alla demolizione, in sol colpo, della loro tesi secondo la quale "l'erba del vicino è sempre più verde".
"Cosa, non è vero?"
"Non è vero che in Danimarca valgono sempre i meriti. Io studio a Copenhagen, e posso dirvi che nell'ambiente universitario è uno schifo. Le raccomandazioni esistono eccome."
Quella che fino a quel momento aveva ascoltato silenziosamente tessere le lodi della Danimarca, si è risvegliata con tutta la veemenza di cui era capace per sostenere che non solo non è tutto oro quello che luccica, ma anche che (come già profeticamente annunciato da qualcuno più famoso e autorevole di lei qualche secolo prima) "c'è del marcio in Danimarca".

Fatalmente, questo aneddoto mi è tornato alla memoria proprio in questi giorni in cui il presidente francese è stravolto da uno scandalo dai risvolti tragicomici. E' consolante vedere che una volta tanto non siamo gli unici a doverci vergognare dei nostri governanti, e ogni tanto ricordarsi che tutto il mondo è paese ci fa bene.

La celebre "Sirenetta", in the middle of nowhere
Il Palazzo reale
Austero, eh?

Vista dalla finestra dell'ostello alle 9 del mattino!
Lo schiaccianoci
Foto di famiglia con Santa (di cui A. ha avuto paura!)
L'Hotel d'Inghilterra presenta: Lo Schiaccianoci




Le fantasmagoriche vetrine addobbate



Toh! Una bici!
Atmosfere pre-raffaellite
Foto dalla metro (senza conducente)

2 comments:

  1. E posso dire che anche l'America "non è l'America"!

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  2. Immagino.. e ahimè posso solo immaginare visto che l'America mi "manca" (nel senso che non ci sono mai stata). Spero di colmare al più presto questa "lacuna"..

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